L'alpinista trentino è deceduto mentre stava tentando la discesa estrema sugli sci
L'alpinista trentino Michele Fait, 44 anni, è morto la scorsa notte mentre stava tentando la discesa estrema sugli sci del K2 (la seconda montagna più alta del mondo. All'alpinista era già riuscita un'analoga impresa sul monte Everest). Di lui si erano perse le tracce martedì, ma solo questa mattina la notizia è rimbalzata prima sui blog di altri alpinisti impegnati nella scalata della vetta himalayana, poi la conferma ufficiale arrivata ai familiari dell'alpinista. Secondo le prime informazioni, Fait è precipitato in un canalone con gli sci: la scena è stata vista anche dal campo base, tanto che subito alcuni alpinisti hanno cercato di avvicinarsi al punto dell'incidente. Poi, la tragica conferma: il corpo di Fait era ormai senza vita. L'alpinista trentino era partito per la spedizione il 30 maggio scorso. L'obiettivo era di condividere l'impresa con un altro sciatore estremo, lo svedese Fredrik Eriksson, che ha partecipato attivamente ai tentativi di soccorso.
IMPRESA GIA' TENTATA NEL 2007: MORIVA UN ALTRO ALPINISTA - Lo scalatore trentino aveva già tentato la scalata del K2 il 7 luglio 2007 in compagnia di Stefano Zavka, Mario Vielmo e Daniele Nardi. In quell'occasione, sorpreso da una bufera notturna, Fait si fermò a 500 metri dalla vetta, posta a quota 8.611. Dovette rinunciare sia alla cima sia alla discesa con gli sci. Ma soprattutto perse un compagno di scalata, Stefano Zavka.
da www.corriere.it
L'alpinista trentino Michele Fait, 44 anni, è morto la scorsa notte mentre stava tentando la discesa estrema sugli sci del K2 (la seconda montagna più alta del mondo. All'alpinista era già riuscita un'analoga impresa sul monte Everest). Di lui si erano perse le tracce martedì, ma solo questa mattina la notizia è rimbalzata prima sui blog di altri alpinisti impegnati nella scalata della vetta himalayana, poi la conferma ufficiale arrivata ai familiari dell'alpinista. Secondo le prime informazioni, Fait è precipitato in un canalone con gli sci: la scena è stata vista anche dal campo base, tanto che subito alcuni alpinisti hanno cercato di avvicinarsi al punto dell'incidente. Poi, la tragica conferma: il corpo di Fait era ormai senza vita. L'alpinista trentino era partito per la spedizione il 30 maggio scorso. L'obiettivo era di condividere l'impresa con un altro sciatore estremo, lo svedese Fredrik Eriksson, che ha partecipato attivamente ai tentativi di soccorso.
IMPRESA GIA' TENTATA NEL 2007: MORIVA UN ALTRO ALPINISTA - Lo scalatore trentino aveva già tentato la scalata del K2 il 7 luglio 2007 in compagnia di Stefano Zavka, Mario Vielmo e Daniele Nardi. In quell'occasione, sorpreso da una bufera notturna, Fait si fermò a 500 metri dalla vetta, posta a quota 8.611. Dovette rinunciare sia alla cima sia alla discesa con gli sci. Ma soprattutto perse un compagno di scalata, Stefano Zavka.
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