Il temporale, dal punto di vista meteorologico, è tra i fenomeni più violenti che la natura è in grado di produrre.
In pochi minuti possono cadere molti millimetri di pioggia, grandine, raffiche di vento elevate e scariche elettriche di elevata energia. Prevedere un temporale non è cosa facile, entrano in gioco un'elevata quantità di variabili che possono determinare la formazione ed il possibile manifestarsi del temporale su una determinata area.
Le nubi temporalesche, definite cumulinembi, non sono classificate per la loro dimensione tra le nubi alte medie o basse in quanto coprono una determinata area ma si possono estendere per tutta l'altezza della troposfera sotto la spinta di forti correnti ascensionali. Raggiunta la tropopausa, il cumulonembo non può più estendersi verso l'alto, espandendosi lateralmente disegna la tipica incudine.
La formazione di un temporale è da associarsi spesso ad una condizione di forte instabilità atmosferica, ma si possono classificare diverse forme (riporto queste 3 righe di wikipedia ben fatte)
* Temporali frontali: quando in una perturbazione è presente il fronte freddo, non è difficile che compaiano cumulonembi. L'aria fredda infatti si incunea sotto quella calda, la solleva in maniera rapida e contribuisce a destabilizzare la situazione. La pressione intanto cala e il vento rinforza. Nel cielo le nubi cumuliformi si ingrossano sempre di più fino a chè non scoppia il temporale. Questo tipo di cumulonembi si può formare a qualsiasi ora del giorno e della notte.
* Temporali convettivi: si formano per la risalita di aria calda dal suolo (riscaldato dal sole) verso il cielo. Se questa è abbastanza umida, e se l'aria è abbastanza instabile, la corrente convettiva può formare una nuvola. Se inoltre l'atmosfera è instabile allora è probabile che il cumulo si ingrossi a sufficienza per dare origine a fenomeni. Questo tipo di temporali avviene soprattutto quando aria fresca corre su un terreno più caldo (gocce fredde in quota).
* Temporali orografici: l'aria che risale un pendio di montagna, se abbastanza umida, può generare delle nubi anche temporalesche con conseguenze simili alle precedenti.
La nube vive le seguenti fasi di formazione partendo da semplice cumulo, passando allo stato di TCU (Towercumulus) e terminando la sua vita in CB (Cumulonimbus).
* Sviluppo: l'instabilità fa nascere un cumulo di grandissime dimensioni.
* Maturità: il cumulo diventa cumulonembo perché ha raggiunto dell'aria stabile quindi non può più salire ma si espande orizzontalmente (incudine). Coesistono in quota cristalli di ghiaccio e gocce di acqua. Vi sono due correnti ben distinte, una fredda e una calda.
* Dissipazione: l'aria fredda discendente prevale sulla calda. Il temporale si scarica e perde vigore.
* Scomparsa: il temporale sparisce e al suo posto rimangono dei cumuli, degli altocumuli, dei cirri.
Allego a seguire un articolo di Ninbus con la spiegazione dell' indice CAPE e Lift Index
CAPE
E' un indice di stabilità che misura l'energia totale di galleggiamento acquistata da una massa d'aria finché, durante l'ascesa, resta più calda dell'ambiente circostante (libera convezione). Graficamente, questo è il caso tipico in cui l'adiabatica secca o satura vengono a trovarsi a destra della curva di stato. In pratica è una misura del lavoro svolto dalla spinta di galleggiamento, se presente. E' espressa in Joule per chilogrammo (J/Kg) di aria . Ad esempio, se CAPE = 1200 J/Kg, significa che ogni Kg di aria ha ricevuto, durante la libera ascesa, un'energia totale di 1200 Joule.
Scala di probabilità:
<500 assenza di temporali
da 500 A 1000 possibilità di temporali isolati
da 1000 a 2000 temporali abbastanza probabili
>2000 temporali forti abbastanza probabili possibili trombe d'aria
Lift Index:
E' un indice che misura la stabilità dell'aria nella media troposfera. E' espresso in gradi centigradi (°C) ed è molto utile per prevedere la possibilità di temporali di forte intensità. LI è definito come differenza tra la temperatura T osservata al livello di 500 hPa (circa 5500-5600 metri) e quella TL raggiunta, sempre a 500 hPa, da una particella d'aria che si è sollevata dal suolo lungo l'adiabatica secca o satura. LI raramente assume valori inferiori a -1.
Scala di probabilità:
>2 assenza di temporali
da 0 a 2 possibilità di temporali isolati
da -2 a 0 temporali abbastanza probabili
da -4 a -2 possibilità di temporali forti
<-6 temporali forti abbastanza probabili possibili trombe d'aria
Fonte Nimbus
In pochi minuti possono cadere molti millimetri di pioggia, grandine, raffiche di vento elevate e scariche elettriche di elevata energia. Prevedere un temporale non è cosa facile, entrano in gioco un'elevata quantità di variabili che possono determinare la formazione ed il possibile manifestarsi del temporale su una determinata area.
Le nubi temporalesche, definite cumulinembi, non sono classificate per la loro dimensione tra le nubi alte medie o basse in quanto coprono una determinata area ma si possono estendere per tutta l'altezza della troposfera sotto la spinta di forti correnti ascensionali. Raggiunta la tropopausa, il cumulonembo non può più estendersi verso l'alto, espandendosi lateralmente disegna la tipica incudine.
La formazione di un temporale è da associarsi spesso ad una condizione di forte instabilità atmosferica, ma si possono classificare diverse forme (riporto queste 3 righe di wikipedia ben fatte)
* Temporali frontali: quando in una perturbazione è presente il fronte freddo, non è difficile che compaiano cumulonembi. L'aria fredda infatti si incunea sotto quella calda, la solleva in maniera rapida e contribuisce a destabilizzare la situazione. La pressione intanto cala e il vento rinforza. Nel cielo le nubi cumuliformi si ingrossano sempre di più fino a chè non scoppia il temporale. Questo tipo di cumulonembi si può formare a qualsiasi ora del giorno e della notte.
* Temporali convettivi: si formano per la risalita di aria calda dal suolo (riscaldato dal sole) verso il cielo. Se questa è abbastanza umida, e se l'aria è abbastanza instabile, la corrente convettiva può formare una nuvola. Se inoltre l'atmosfera è instabile allora è probabile che il cumulo si ingrossi a sufficienza per dare origine a fenomeni. Questo tipo di temporali avviene soprattutto quando aria fresca corre su un terreno più caldo (gocce fredde in quota).
* Temporali orografici: l'aria che risale un pendio di montagna, se abbastanza umida, può generare delle nubi anche temporalesche con conseguenze simili alle precedenti.
La nube vive le seguenti fasi di formazione partendo da semplice cumulo, passando allo stato di TCU (Towercumulus) e terminando la sua vita in CB (Cumulonimbus).
* Sviluppo: l'instabilità fa nascere un cumulo di grandissime dimensioni.
* Maturità: il cumulo diventa cumulonembo perché ha raggiunto dell'aria stabile quindi non può più salire ma si espande orizzontalmente (incudine). Coesistono in quota cristalli di ghiaccio e gocce di acqua. Vi sono due correnti ben distinte, una fredda e una calda.
* Dissipazione: l'aria fredda discendente prevale sulla calda. Il temporale si scarica e perde vigore.
* Scomparsa: il temporale sparisce e al suo posto rimangono dei cumuli, degli altocumuli, dei cirri.
Allego a seguire un articolo di Ninbus con la spiegazione dell' indice CAPE e Lift Index
CAPE
E' un indice di stabilità che misura l'energia totale di galleggiamento acquistata da una massa d'aria finché, durante l'ascesa, resta più calda dell'ambiente circostante (libera convezione). Graficamente, questo è il caso tipico in cui l'adiabatica secca o satura vengono a trovarsi a destra della curva di stato. In pratica è una misura del lavoro svolto dalla spinta di galleggiamento, se presente. E' espressa in Joule per chilogrammo (J/Kg) di aria . Ad esempio, se CAPE = 1200 J/Kg, significa che ogni Kg di aria ha ricevuto, durante la libera ascesa, un'energia totale di 1200 Joule.
Scala di probabilità:
<500 assenza di temporali
da 500 A 1000 possibilità di temporali isolati
da 1000 a 2000 temporali abbastanza probabili
>2000 temporali forti abbastanza probabili possibili trombe d'aria
Lift Index:
E' un indice che misura la stabilità dell'aria nella media troposfera. E' espresso in gradi centigradi (°C) ed è molto utile per prevedere la possibilità di temporali di forte intensità. LI è definito come differenza tra la temperatura T osservata al livello di 500 hPa (circa 5500-5600 metri) e quella TL raggiunta, sempre a 500 hPa, da una particella d'aria che si è sollevata dal suolo lungo l'adiabatica secca o satura. LI raramente assume valori inferiori a -1.
Scala di probabilità:
>2 assenza di temporali
da 0 a 2 possibilità di temporali isolati
da -2 a 0 temporali abbastanza probabili
da -4 a -2 possibilità di temporali forti
<-6 temporali forti abbastanza probabili possibili trombe d'aria
Fonte Nimbus