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2 partecipanti

    Everest, la bufera non ferma Mondinelli

    Stefano
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    Maschio Messaggi : 186
    Località : Gussago
    Frazione : Sale
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    Everest, la bufera non ferma Mondinelli Empty Everest, la bufera non ferma Mondinelli

    Messaggio Da Stefano Mar Mag 19, 2009 8:58 am

    dal Giornale di Brescia 19/05/09

    Il «Gnaro» di Gardone sta riparando la stazione meteorologica più alta del mondo, a 8mila metri

    Il racconto fa rabbrividire: «Le raffiche erano mostruose, soprattutto sul Colle Sud, dove è installata la stazione di rilevamento atmosferico. Una bufera che non ho mai visto in vita mia». Sì, il racconto fa rabbrividire, soprattutto se si pensa a che a parlare è Silvio Mondinelli, il «Gnaro» di Gardone Valtrompia, uno dei più grandi alpinisti del pianeta. Uno che è riuscito a raggiungere tutte le quattordici vette più alte del mondo. Uno, in sostanza, che di bufere ad alta quota se ne intende sul serio.
    Ma facciamo un passo indietro. In queste settimane il cinquantaduenne «Ragno di Valtrompia» si trova sull’Everest per una missione tanto importante quanto delicata: deve verificare le condizioni di Aws South Col, la stazione meteorologica più alta della terra, piazzata lo scorso anno dallo stesso Mondinelli a quota 8mila metri, al termine della fortunatissima spedizione «Share Everest». Da qualche tempo il congegno ha qualche problema: compito del «Gnaro» è appunto quello di intervenire e risolverli. Più facile a dirsi che a farsi, se si pensa che il tutto avviene in condizioni estreme: lassù la temperatura si aggira sui 20-25 gradi sottozero. L’alpinista bresciano ha lavorato per circa quattro ore, senza utilizzare bombole d’ossigeno, ma alcuni imprevisti e appunto le pessime condizioni climatiche non gli hanno permesso di completare l’operazione.
    «È stato veramente difficile - ha spiegato Mondinelli -. Purtroppo i pannelli e le batterie erano danneggiati. Sostituire il palo dell’alimentazione e ripristinarla è stato un lavoro lungo. Dovremo tornare su tra qualche giorno per sostituire i sensori rotti». I sensori in questione sono quelli relativi a vento e umidità, ma negli ultimi giorni erano sorti problemi anche al sistema di alimentazione, che il Gnaro è riuscito a ripristinare recuperando le parti funzionanti, grazie anche ai consigli del tecnico Giampietro Verza, collegato via radio dal Laboratorio Piramide. «Quando è arrivato lassù - ha raccontato Verza, responsabile stazioni meteo del comitato EvK2Cnr - Silvio ha trovato il cavo di un pannello strappato e dei danni ad un altro, alle batterie e ai regolatori. Per fortuna la stazione è rimasta sempre operativa, continuando a trasmette i dati atmosferici».
    Mondinelli è quindi ridisceso al campo base, a quota 5300, portando con sè due pannelli e una batteria della stazione: tutti pezzi che dovranno essere riparati e sostituiti. Sarà quindi necessario un ritorno al Colle Sud nei prossimi giorni. Sempre che le condizioni atmosferiche lo permettano, ovviamente.
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    Everest, la bufera non ferma Mondinelli Empty Re: Everest, la bufera non ferma Mondinelli

    Messaggio Da Nicola Mar Mag 19, 2009 10:58 am

    Un grande!! Ci voleva l'alpinista più forte per operare a quelle quote!! Un grande!!
    -17.8°C l'ultimo rilevamento al Colle Sud
    Qui i dati della stazione più alta del mondo:

    http://share-everest.org/SouthColMeteoDataConverted/sensorPanel.html
    Nicola
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    Everest, la bufera non ferma Mondinelli Empty Re: Everest, la bufera non ferma Mondinelli

    Messaggio Da Nicola Gio Mag 21, 2009 2:39 pm

    Mondinelli a Colle Sud: missione compiuta!


    Inserito da montagnatv il Gio, 2009-05-21 07:31


    Everest, la bufera non ferma Mondinelli Gna4


    KATHMANDU, Nepal -- Missione compiuta a Colle Sud! Per il secondo anno
    consecutivo, l'Italia si fa protagonista di un'impresa eccezionale a
    ottomila metri. Una complessa e delicata operazione scientifica,
    compiuta lassù senza ossigeno e in condizioni estreme da Silvio "Gnaro"
    Mondinelli, che nel giro di cinque giorni è salito due volte al Colle
    sud dell'Everest, rimanendo a lavorare per ore su complessi sistemi
    tecnologici. Tutta l'operazione è stata coordinata in modo maestrale da
    Giampietro Verza, responsabile delle stazioni meteo del Comitato
    Evk2Cnr, che ha saputo risolvere ogni emergenza in tempi record. E ora,
    la stazione meteorologica più alta del mondo, quella installata lo
    scorso anno dalla spedizione Share Everest, messa a dura prova da un
    anno di rilevazioni lassù, è tornata perfettamente in funzione.


    "Abbiamo cominciato a lavorare alle nove e
    abbiamo finito adesso dopo 4 ore - ha detto Mondinelli da Colle sud,
    pochi minuti dopo aver finito il lavoro sulla stazione -. Certo che
    vento... è più facile camminare che lavorare quassù! Ma siamo contenti.
    Fortunatamente ci hanno aiutato due sherpa, due "doctor" dell'Icefall,
    a portar su il materiale altrimenti non ce l'avremmo mai fatta".

    "Voglio
    dire grazie al magico Giampietro - aggiunge l'alpinista - che come
    sempre ripete cinquanta volte le cose ma se non ci fosse lui qui
    riusciremmo solo a stringere i bulloni dell'ancoraggio. Adesso mettiamo
    le bandierine, guardiamo in alto quelli che scendono dall'Everest, e
    poi scendiamo". Come ci si sente dopo aver compiuto due volte una
    missione così a Colle Sud? "Di imprese non ne abbiamo fatte - si
    schermisce Mondinelli - siamo venuti a lavorare e abbiamo dato il
    massimo. Volevamo venire una volta invece siamo venuti due, ma va bene
    così. L'importante è che funzioni tutto. Ecco però adesso bisogna fare
    l'ultimo controllo perchè adesso non torno più su!!".

    E con un
    sorriso, l'alpinista e finanziere di Alagna, che dopo aver scalato
    tutti i 14 ottomila senza ossigeno ha messo le sue straordinarie
    capacità alpinistiche e fisiche al servizio della scienza, dedicandosi
    con passione e determinazione ai progetti scientifici del Comitato
    EvK2Cnr, si avvia verso la discesa.

    Intanto, la stazione Aws
    South Col, che fa parte della rete di monitoraggio climatico e
    ambientale Share, ha ripreso a funzionare in modo impeccabile. Potete
    vederlo con i vostri occhi guardano la striscia continua di dati, verdi
    su neri, che passa qui sotto la testata del portale. Dove prima
    recitava "n.d.", ora c'è di nuovo il dato. Uno su tutti, quello del
    vento, che ora soffia a 7.8 metri al secondo. Qui in calce, la
    schermata con i primissimi dati ricevuti dalla Piramide dopo la
    sostituzione dei sensori.

    E' stato un altro anno di duro
    lavoro sulla montagna più alta del mondo. Ma la scienza, la tecnologia
    e l'alpinismo italiani hanno dimostrato che in alta quota non hanno
    davvero rivali. La straordinaria missione Share Everest 2008, che aveva
    installato la stazione lo scorso maggio, aveva coinvolto migliaia di
    appassionati che l'avevano seguita in diretta dalle nostre pagine web.
    Ma quella di quest'anno però, era forse ancora più difficile

    Stavolta
    Mondinelli era da solo ad affrontare la bufera di Colle Sud. Da solo ad
    eseguire le delicate operazioni sulla stazione, a gestire i
    collegamenti radio, a testare i funzionamenti, sotto l'attenta guida di
    Verza. A supportarlo c'erano alcuni sherpa, che però, facendosi carico
    dei pesanti trasporti di ricambi e materiali fino ad ottomila metri,
    sono sempre arrivati al colle quando lui era già al lavoro da qualche
    ora. E, non ultimo, era da solo ad affrontare le emergenze, le lunghe
    attese e le difficoltà che sempre comporta una missione difficile come
    questa.

    Perchè qui non si tratta soltanto di camminare verso
    una vetta. Ma di restare concentrati, eseguire operazioni minuziose,
    valutare problemi e testare ogni azione compiuta. E adeguarsi ai tempi,
    spesso molto lunghi, del meteo himalayano e delle operazioni
    scientifiche.

    All'inizio sembrava che si dovesse operare
    soltanto la sostituzione dei sensori. Invece domenica, quando
    Mondinelli è arrivato per la prima volta al Colle, ha trovato ogni tipo
    di imprevisti. I tre sistemi di alimentazione della stazione, che da un
    anno funziona ininterrottamente fornendo in tempo reale preziosi dati
    meteo sul clima dell'Himalaya, erano quasi completamente saltati. Su
    due piedi, con le indicazioni di Verza, ne ha ripristinato uno in modo
    provvisorio e portato a valle un altro che doveva essere riparato.

    Il
    tempo però stringeva e i rischi di non poter concludere la missione
    erano alti. I meteorologi prevedevano la finestra di bel tempo in
    chiusura dal 22 e ormai l'arrivo del monsone era imminente. Ma, come si
    dice: quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.

    In
    tempo record, sono stati recapitati i pezzi danneggiati al Laboratorio
    Piramide, che si trova a 5000 metri, a circa 5 ore di cammino dal campo
    base. Lì, Verza si è messo al lavoro con i tecnici nepalesi dello staff
    del Laboratorio e, lavorando anche di notte, ha messo a punto due nuovi
    sistemi di alimentazione da riportare a Colle Sud. Martedì mattina,
    tutto era pronto per una nuova missione a ottomila metri.

    Mondinelli
    era reduce dall'impegnativa salita compiuta ovviamente senza ossigeno e
    soltanto due giorni prima. Ma non ha esitato. E' ripartito verso l'alto
    e grazie ad una forma strepitosa, è salito più velocemente della volta
    prima.

    Ieri sera, a campo due, nevicava. E per un momento si è
    temuto che il lavoro dovesse essere rimandato. Ma nella notte il cielo
    si è schiarito e la squadra, composta dall'alpinista e finanziere di
    Alagna scortato da tre sherpa, è partita a mezzanotte verso il Colle
    con trenta chili di pezzi di ricambio. Mondinelli, il primo ad arrivare
    come al solito, era ad ottomila metri alle 8.30 ora locale e si è messo
    a lavorare sulla stazione meteorologica con una temperatura di 15 gradi
    sottozero.

    Nel giro di un paio d'ore aveva già perfezionato
    due sistemi di alimentazione e aveva iniziato la sostituzione dei due
    sensori di vento e umidità. "Il sistema di alimentazione della stazione
    è stato ripristinato sostituendo il regolatore - spiega Giampietro
    Verza, che dalla Piramide come due giorni fa segue tutta l'operazione
    via radio -. Il secondo sistema di alimentazione, ricostruito in
    Piramide in questi due giorni, è stato collegato, messo in funzione con
    il pannello e fissato. Poi, Gnaro e gli sherpa hanno sostituito i
    sensori di vento e umidità, che risultavano danneggiati da alcune
    settimane, e che ora funzionano perfettamente. Infine, hanno montato la
    terza batteria".

    L'elenco e il racconto sembrano semplici. Ma
    compiere l'impresa non lo è stato per nulla. Anche se forse non è
    facile rendersene conto.

    "Continuo a pensare che sia
    un'impresa eccezionale - commenta Verza -. E parlo di tutta
    l'operazione Share Everest, dalla stazione a questa difficile
    operazione di manutenzione che stiamo portando a termine in pochissimi.
    Mi sono reso conto meglio anch'io della difficoltà operativa a Colle
    Sud dopo aver visto i danni alla stazione. Ma siamo riusciti a
    risolvere tutti gli impresvisti. E non erano pochi: basti pensare che
    solo nelle due ultime ore di lavoro abbiamo compiuto l'operazione di
    manutenzione che ci aspettavamo: tutto il resto era extra. Gnaro è
    stato eccezionale. Davvero. Pochi sarebbero riusciti in questa missione
    e se lo avessero fatto, credo che al suo posto si vanterebbero come
    pazzi. Invece lui si definisce uno svitabulloni".

    La stazione di Colle sud si inserisce nella rete
    Share del Comitato Evk2Cnr, che da oltre vent’anni si occupa di ricerca
    scientifica in alta quota. SHARE - Stations at High Altitude for
    Research on the Environment - è una rete di osservatori per il
    monitoraggio climatico e ambientale in collaborazione con Unep, Wmo,
    Nasa, Esa e Iucn.

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