Dossi in via Marconi

Cortesemente qualcuno può spiegarmi a cosa servono i dossi in via Marconi sulla discesa che porta a Ronco????...e in salita verso il centro paese ovviamente...
...o meglio a cosa servono lo so ma erano proprio indispensabili?

perchè siamo rimasti l'unico paese della galassia a usare ancora i dossi quando ci sono quei simpatici semafori "intelligenti" che perlomeno preservano gli ammortizzatori e non rompono le gonadi ai ciclisti su strada, infatti nell'uscire dal comune si arriva a rodengo e i dossi spariscono e compaiono i semafori, non occorre andare lontano...era una così bella discesa...rovinata...non si può dai...

Ti rovina la discesa in bici eh?!
Ma è nuovo?E' a metà discesa?

sono due!

Io invece trovo abbastanza appropriato il posizionamento dei due alti dissuasori in cemento e porfido: l'ingresso in via Marconi provenendo da Ronco o, viceversa, l'uscita dal centro storico in quel punto costringono - e non potrebbe essere altrimenti, data la conformazione urbanistica del punto in questione, non certo modificabile, trattandosi di edifici di antica costruzione - gli automobilisti ad affrontare una serie di intoppi non indifferenti.
La strada si restringe di colpo e coloro i quali intendono recarsi verso il cimitero vengono convinti proprio dai dossi a rallentare, evitando così pericolosi "faccia a faccia" con le vetture che salgono, spesso fin troppo velocemente, dalla corsia opposta (anzi, forse il secondo dei dossi avrebbe potuto essere ancor più arretrato verso ovest, appena prima della strettoia ).
In quel punto mancano del tutto i marciapiede, rendendo ancor più precaria la condizione dei molti pedoni, gli utenti deboli della strada, che si recano a far visita ai propri defunti o comunque che percorrono quel tratto di strada.
Infine, in quel breve torno di metri in via Marconi confluisce pure la stretta e tortuosa viuzza a senso unico ed a scarsa visibilità (via Meano) che rappresenta l'unica alternativa alla trafficatissima provinciale 19 per chi intende dirigersi verso Ronco.
Per tutta questa serie di motivi penso non costituisca un sacrificio troppo insopportabile pigiare accortamente sul freno nell'affrontare quei dossi oppure, quando invece si cavalca il proprio 'destriero a due ruote', alzarsi un attimo dal sellino per evitare dolorosi contraccolpi (ai quali posso garantire sono esposti anche i possessori di mountain bikes dotate di discreti ammortizzatori).

francesco (gus) ha scritto:Io invece trovo abbastanza appropriato il posizionamento dei due alti dissuasori in cemento e porfido: l'ingresso in via Marconi provenendo da Ronco o, viceversa, l'uscita dal centro storico in quel punto costringono - e non potrebbe essere altrimenti, data la conformazione urbanistica del punto in questione, non certo modificabile, trattandosi di edifici di antica costruzione - gli automobilisti ad affrontare una serie di intoppi non indifferenti.
La strada si restringe di colpo e coloro i quali intendono recarsi verso il cimitero vengono convinti proprio dai dossi a rallentare, evitando così pericolosi "faccia a faccia" con le vetture che salgono, spesso fin troppo velocemente, dalla corsia opposta (anzi, forse il secondo dei dossi avrebbe potuto essere ancor più arretrato verso ovest, appena prima della strettoia ).
In quel punto mancano del tutto i marciapiede, rendendo ancor più precaria la condizione dei molti pedoni, gli utenti deboli della strada, che si recano a far visita ai propri defunti o comunque che percorrono quel tratto di strada.
Infine, in quel breve torno di metri in via Marconi confluisce pure la stretta e tortuosa viuzza a senso unico ed a scarsa visibilità (via Meano) che rappresenta l'unica alternativa alla trafficatissima provinciale 19 per chi intende dirigersi verso Ronco.
Per tutta questa serie di motivi penso non costituisca un sacrificio troppo insopportabile pigiare accortamente sul freno nell'affrontare quei dossi oppure, quando invece si cavalca il proprio 'destriero a due ruote', alzarsi un attimo dal sellino per evitare dolorosi contraccolpi (ai quali posso garantire sono esposti anche i possessori di mountain bikes dotate di discreti ammortizzatori).

Ho preso visione dei dossi, non avevovo capito di quali si parlasse.
Ma sinceramente ritengo che chi provenga da via Meano (dalla piazza per chi non conosce bene) non serva un dosso in quanto la velocità è già limitata. Le auto provengono infatti da almeno 200-300 metri di strada molto stretta e a curve.

Per la velocità acquisita dalle auto salendo da via Marconi (proveniendo dal cimitero) non trovo il senso di mettere un dosso in piena strettoia per limitare la velocità, molto meglio piazzare un semaforo con controllo di velocità poco prima della strettoia in maniera che le auto non possano superare i 30 km/h.
E perchè non regolarizzare la strettoia con un semaforo?
Per i pedoni...Vicolo fratte

ma sono stupido o i dossi sono tre???due nei pressi del cimitero e una zona rialzata all'altezza dell'inizio di via pavoni a ronco.
Se sui dossi al cimitero non sono troppo contrario lo sono e parecchio incazzato sulla solita/bella idea di m.... di rivestirli di porfido!!ma nn hanno capito un accidente i signori architetti/progettisti/scaldasediadellostudio che il porfido dopo poche centinaia di passaggi automobilistici affonda o peggio salta via???vabbè tanto è inutile...

MeteoGussago ha scritto:E perchè non regolarizzare la strettoia con un semaforo?

Effettivamente l'installazione di un impianto semaforico potrebbe rappresentare una valida alternativa. A patto di confidare nel rispetto del codice e nell'attenzione degli automobilisti.
Da questo punto di vista i dissuasori di velocità (soprattutto quelli "massicci") dissuadono - perdonate il bisticcio di parole - molto meglio coloro che amano pigiare un po' troppo sul pedale dell'acceleratore

Per i pedoni...Vicolo fratte

Il percorso dei cortei funebri è anch'esso assai funzionale, sebbene il passaggio, spesso a velocità piuttosto elevate, di motorini e biciclette renda questo viottolo, appropriatamente inserito nel Periplo della Santissima, meno sicuro per i pedoni rispetto ad un comune marciapiede esclusivamente dedicato ed essi.
Altro problema di ben più difficile risoluzione è costituito dall'inidoneità di via Fratte ad agevolare il passaggio ai cittadini appiedati che invece non provengano dalla piazza.
Ma non ho davvero idea di quale potrebbe essere una possibile soluzione.

gio ha scritto:ma nn hanno capito un accidente i signori architetti/progettisti/scaldasediadellostudio che il porfido dopo poche centinaia di passaggi automobilistici affonda o peggio salta via???vabbè tanto è inutile...

Non posseggo alcuna cognizione in materia di opere stradali, però posso supporre che la loro resistenza e durata dipenda più che dai materiali usati, dalla diligenza impiegata dalle imprese nel costruirle a regola d'arte.
Anche se talvolta, pur con tutta la buona volontà, non si può prescindere dall'adeguare il manto stradale alla tipologia di traffico che esso è chiamato a sostenere, come insegna la vicenda del serizzo adottato originariamente per la pavimentazione delle corsie Lam a Brescia e quindi sostituito con il comune asfalto, allo scopo appunto di superare la necessità di riparare continuamente quella pietra tanto elegante quanto troppo debole per resistere al passaggio degli autobus cittadini.

Secondo me l'installazione di un ostacolo deformante sulla strada per far rallentare le automobili significa retrogredire, è come se scavassimo buche.
Anni fà si battevano e asfaltavono strade, oggi l'esatto contrario creando ostacoli. Sono più per il semaforo a velocità controllata (monitorato magari da un foto-red), soluzione più civile..

Per la pavimentazione non posso che seguire la vostra linea, la praticità prima dell'estetica. Proprio come ricordava Francesco, l'esempio più palese è rivolto alla pavimentazione della Lam a Brescia