Acquisto di Sella dell'Oca: cosa ne pensi?

francesco (gus) ha scritto:Non sono sicuro sia tanto facile trovare un privato disposto a investire un sacco, ma davvero un sacco enorme di soldi nell’acquisto e nel restauro della Santissima e contemporaneamente disponibile ad accettare una serie di vincoli di qualsiasi tipo.
Inoltre mi preoccuperei di sapere anticipatamente a quale uso questo ipotetico filantropo destinerebbe il Santuario e la cima del Colle Barbisone, una volta venutone in possesso.
In seconda battuta la grande quantità di denaro, che la cessione della Santissima sicuramente farebbe pervenire nelle esauste casse del Richiedei, potrebbe certo dare per qualche tempo fiato al bilancio della Fondazione.
Un simile risultato però non penso sarebbe sufficiente a ripianarne definitivamente la mole debitoria (considerando come le passività si aggirino ormai sui 35 milioni di €) e certo non assicurerebbe da solo la buona gestione della Fondazione Richiedei per il futuro, in mancanza di altre strategie strutturali di ampio respiro.
E sempre rivolgendo lo sguardo al futuro, quello degli anziani ospiti della Rsa già adesso non dipende più in buona sostanza dalle sorti della Fondazione. La Rsa infatti, come saprete, è il ramo d'azienda affittato dalla Fondazione alla coop. "Il Gabbiano" per i prossimi sei anni, prorogabili per altri sei.
Concordo infine con te sulla gravosità dell’onere per il Comune di addossarsi il recupero del Santuario della SS. Trinità.
Tralasciando pure la considerazione che un simile intervento permetterebbe di preservare la fruibilità pubblica di questo monumento tanto amato dai gussaghesi, devo aggiungere come l’idea dell’acquisto della Santissima si accompagni, nelle ipotesi progettuali finora tratteggiate dal nostro gruppo, alla speranza di poter trasformare quello che oggi è a tutti gli effetti un rudere in un centro di studi, di ricerche, di ospitalità a disposizione del "Parco delle Colline" (ente nel quale ci auguriamo Gussago decida prima o poi di entrare; meglio prima che poi).
Se questo sogno si avverasse, indubbiamente le spese potrebbero essere ripartite anche fra gli altri enti territoriali membri del Parco sovracomunale.